Il rogo di Berlino, Helga Schneider


Editore: Adelphi
Collana: Gli Adelphi
Edizione: 9
Anno edizione: 1998
Formato: Tascabile
Pagine: 229 p.

Quando mi sono approcciato alla lettura de "Il rogo di Berlino" avevo sensazioni ed aspettative molto alte perchè, a discapito della qualità o meno del testo, ho da sempre un debole per il periodo storico trattato: la seconda guerra mondiale, questa volta affrontato da un diverso punto di vista. Andiamo a scoprire cosa ci riserva questo libro.

La scrittrice, Helga Schneider, ci racconta una parte della sua infanzia, quindi salta subito all'occhio che gli avvenimenti citati sono una piccola autobiografia. E che cosa la rende così interessante? Presto detto: Helga è una tedesca di Berlino e durante il 2° conflitto mondiale era una bambina di 6/7 anni. Il focus è incentrato sull'ultima parte della contesa sul fronte europeo: la presa di Berlino e la conseguente caduta della Germania nazista. Il tutto visto dagli occhi di un innocente fanciulla.

Oltre al peso della guerra coadiuvato da un forte senso di ansia per le notizie dell'arrivo dei russi nella capitale, la protagonista ci racconta di una storia familiare molto travagliata: la vera madre sparisce nel nulla (in realtà scopriremo che fine ha fatto), mentre lei insieme al fratellino dovrà vivere con la seconda moglie del padre arruolato nell'esercito nazista. Tra condizioni di vita molto precarie, l'odio della matrigna, la perenne inquietudine dovuta alla paura di non sopravvivere e quella fomentata dall'arrivo dei russi (tutt'altro che simpaticoni non esenti dagli orrori commessi da un esercito vincitore) Helga ci narra il triste succedersi degli accadimenti e la continua lotta per la sopravvivenza della popolazione civile tedesca.
"In quei mesi del 1945 tutta la mia forza vitale era concentrata sulla sopravvivenza. Non che il mio animo si fosse inaridito e il bisogno di amore si fosse quietato, al contrario..."
Nell'opera troviamo quello che ci aspettiamo di trovare quando a raccontarci gli eventi è una bambina. C'è un susseguirsi di momenti e circostanze cronologiche ben chiare ma mi sarei aspettato un introspezione più profonda da parte di chi ha scritto "Il rogo di Berlino". Avere un punto di vista totalmente opposto rispetto alla maggioranza dei romanzi che tratta la seconda guerra mondiale, poteva essere un incipit per soffermarsi di più sugli stati d'animo, i sentimenti e l'apprensione che il popolo tedesco ha vissuto durante la guerra. Nonostante la Schneider delinei per bene i personaggi principali, gli altri sembrano troppo spesso mere comparse: ci si poteva concentrare di più sugli aspetti caratteriali di alcune figure co-protagoniste. E' anche vero che si tratta di una sorta di autobiografia basata su ricordi di molti anni prima -probabilmente neanche così chiari vista la giovane età di Helga ai tempi- quindi è lecito aspettarsi poi quello che in realtà troviamo nelle pagine.

Le ripugnanze e le oscenità di una qualsiasi guerra è pur vero che ci sono tutte e sono molto vive nel momento in cui i russi arrivano in città ebbri della vittoria, lasciandosi andare ben oltre ai meri festeggiamenti da strada. In quelle righe -e nelle ultime- ho trovato un po' della profondità e di apertura di sentimenti che nel resto del libro ho visto un po' sfuggire.
"Lascio una città che mi ha rifiutato tutto [...]. Una città che mi ha dato solo dolore, privazioni, terrore, solitudine, tristezza, angoscia e disperazione. Perchè piango?"
"Il rogo di Berlino" va letto qualora vi piacesse il periodo storico ma anche e soprattutto perchè, come già asserito poco sopra, il punto di vista della narrazione è per certi versi inusuale. Leggere e comprendere che al tempo c'era anche una parte di Germania non solo carnefice, ma ugualmente coinvolta e sofferente nelle vicende belliche, è un monito da non dimenticare poichè la sofferenza dei popoli durante i più tetri periodi della storia umana riguarda tutti, anche e purtroppo, gli occhi di una bambina tedesca qualsiasi.

Voto: 🌑🌑🌑🌓🌕 [3,5/5]

Link Amazon: Il rogo di Berlino
Casa editrice: Adelphi
Info autore: Helga Schneider

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Giordano  

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