Isola, Siri R.H. Jacobsen

foto Giordy_89

Editore: Iperborea
Collana: narrativa
Anno edizione: 2018
Prezzo: 17,00 €
Pagine: 215, brossura
Traduttore: M.V. D'avino

"Le isole più piccole possono nascere in una notte, e sparire in una notte. Laggiù, sotto il mare, tutte le terre emerse s'incontrano"

La Danimarca e le Isole Faroe sono profondamente legate, poiché quest'ultime hanno ottenuto una quasi totale indipendenza solo nel secondo dopoguerra. Nonostante ciò le differenze sono molte. Ed è per questo che in "Isola", edito Iperborea, una ragazza danese (essendo probabilmente autobiografico non è difficile identificarla con l'autrice) sente una forte necessità di tornare nella terra che ha dato i natali alla sua famiglia, abbandonata troppo presto da ci chi è vissuto prima di lei.

La protagonista, dopo la morte della nonna -insieme al nonno, prima della famiglia a stabilirsi in Danimarca- viene assalita da questo forte senso di scoprire le proprie radici, di assaporare la sua cultura d'origine di cui conosce solo il minimo e con cui a un sottilissimo legame, rappresentato proprio dai nonni. Qui inizia il viaggio, fatto di molteplici ricordi familiari ma anche di una storicità che fa dei faroesi (o feringi) un popolo orgoglioso, a proprio agio nella pacata vita che regala questo arcipelago, tra gli ultimi baluardi di civiltà nel nord più recondito della Terra. A far da sfondo a questo ripercorrere a ritroso le orme dei propri avi c'è la natura indomita, impossibile da sottomettere, che si manifesta continuamente in tutta la sua grandiosità.

Nella narrazione ci troviamo a spaziare dalle reminiscenze e dai racconti che il nonno, Fritz, rivela alla nipote per poi tornare al presente, per conoscere le sensazioni che la ragazza prova nel vedersi rivelate con così estrema semplicità queste perle di vita passata. Ma c'è altro, molto altro: c'è l'emigrazione, il voler essere consapevoli di cosa si perde lasciando un paese, ma anche di cosa si guadagna nascendo altrove (a riguardo l'autrice asserisce che la terza generazione vissuta in terra straniera perde quasi totalmente il senso di legame con la terra di origine). C'è amore: per la famiglia, per gli usi e costumi della proprio suolo natio e, in un senso più ampio e viscerale, per tutto quello che è l'arcipelago della Faroe, dalle persone che ci vivono alla natura che in questo romanzo la fa praticamente da padrona.

"Quando mi sveglia, un azzurro luminoso aveva cancellato le differenze tra gli elementi. Una trapunta d'azzurro era distesa sui pescherecci. Sulle navi da crociera più in là. L'azzurro era infinito e morbido. Mi ci persi dentro. Allungai una mano, era azzurra, tremava."

La scrittura è si in prosa, ma di una prosa poetica che riesce a regalare momenti di estasi nel lettore - non a caso viene paragonata ad altri grandi della letteratura scandinava come Stefànsson e Fosse-. Conoscere queste isole, questi lembi di terra emersa, attraverso le parole di questa autrice a tratti si rivela un'esperienza che sfiora il sensoriale, quasi mistica. La voglia di chiudere gli occhi e volare all'estremo nord è molto forte e capiterà spesso durante la lettura.

Un grande tributo d'amore alle Isole Faroe, splendida fortezza naturale abitata da persone fiere delle proprie identità. Uno splendido itinerario nell'animo di questo arcipelago sapientemente orchestrato dalla fulgida penna della Jacobsen.

Un unico appunto: alcune volte sembra di perdersi nei salti temporali che ci vengono propinati. Sono un po' troppo repentini e la sensazione di leggero smarrimento, in questi frangenti, si fa un po' sentire.

Nel complesso una lettura da affrontare a cuore aperto, le emozioni non mancheranno.

VOTO: ★★★★☆

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⬧ Info autore: Siri R.H. Jacobsen
⬧ Casa editrice: Iperborea

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Alla prossima!

Giordano