Recensione: 4321, Paul Auster
Traduttore: C. Mennella
Editore: Einaudi
Anno edizione: 2017
Pagine: 944
Formato: rilegatura
Ho precedentemente, sul blog ovviamente, provato a dare un piccolo input del romanzo di cui mi accingo a parlare, discernendo il suo autore da quello che secondo me ha significato scrivere un libro del genere.
Bene, ora provo a parlarvene più approfonditamente, dopo aver concluso questa full-immersion di un paio di settimane. Non è facile perchè riordinare le idee e provare a mutarle in concetti di senso compiuto è arduo. Sono sincero, fatico a parlarne (recensire è sempre un termine troppo abusato) di 4321, ma ci voglio provare.
Il periodo in cui il libro è ambientato abbraccia quello che è considerato il secolo d'oro americano -a ragione o meno- focalizzando l'attenzione sul secondo dopoguerra. E' qui che inizia la storia vera e propria, è qui che iniziamo a conoscere colui che diverrà imprescindibilmente l'unico e solo protagonista dell'opera di Paul Auster: Archie Ferguson. La peculiarità che salta all'occhio è che abbiamo di fronte a noi quattro versioni, quattro vite di questo ragazzo. Paradossalmente ci sono quattro romanzi in uno, che in realtà sono un romanzo solo poichè il nostro protagonista conoscerà quattro storie di se differenti, dovute a scelte, avvenimenti tristi, colpi di fortuna e situazioni varie che incomberanno durante la narrazione. Nonostante queste "sliding doors" il nostro Archiè rimarrà più o meno sempre il medesimo, con una personalità e una sua struttura caratteriale; quello che invece cambierà sono tutti gli aspetti che verranno influenzati dagli accadimenti, sia strettamente intimi, come famiglia e orientamento sessuale, sia da ciò che accadrà nel mondo, come le lotte politiche, la guerra fredda, i movimenti studenteschi degli anni '60, le guerre razziali, l'assassinio di JFK o quello di Martin Luther King.
Lo scrittore focalizza principalmente l'esperienza narrativa sulla fanciullezza del protagonista perchè è proprio durante questo periodo della vita che l'individuo assorbe tutto quello che farà di lui una persona adulta, tutti quei concetti o gli insegnamenti che portano l'uomo a concepire e a sviluppare una propria identità.
Auster è un fenomeno visto che in un tomo del genere riesce a progredire con le sue 4 storie diverse, intrecciando, rivoltando o riproponendo le stesse situazioni e soprattutto gli stessi personaggi -con nomi tante volte uguali, altre diversi- con un volto e mille sfaccettature mai banali: un cubo di Rubik che non trova mai una soluzione definitiva, un rompicapo senza fine.
Oltre questo attraversiamo momenti salienti del XX secolo, come detto in precedenza, affrontando dal punto di vista personale del protagonista tutto quello che di storico ci ha lasciato, tutti quei periodi rilevanti che troviamo nei libri di storia, ovviamente con un focus sulle questioni americane.
E non finisci qui. In praticamente ogni pagina c'è una citazione, che sia sulla letteratura, sul cinema, sulla musica o sullo sport: ci troviamo a viaggiare tra poeti e scrittori dei secoli precedenti ma anche moderni, sui film francesi o americani o inglesi, sulle partite di baseball che hanno fatto la storia. In alcuni casi sembra di avere a che fare con un enciclopedia invece che con una fiction narrativa. Mi permetto di dire che questo è uno degli aspetti che più arricchisce il lavoro dell'autore. E' un romanzo con riferimenti assidui a tutto quello che è lo scibile umano, principalmente d'oltreoceano, del '900. Unico neo è il fatto, in alcuni capitoli, di essere un po' prolisso ma è un dettaglio sorvalabile e comunque intrinseco delle opere cosi imponenti.
Il mio consiglio spassionato è di leggerlo capitolo per capitolo e non seguendo i vari filoni come racconti a se stanti. Solo in questo modo si può veramente capire l'ambivalenza di Archie Ferguson e la concatenazione dei quattro mondi orditi da Paul Auster.
Liberi comunque di procedere come vogliate, ma la forza di quest'opera risiede proprio in questa particolare forma di produzione romanzesca.
Come accennato nel precedente articolo (che trovate qui) non so se siamo dinanzi al grande romanzo americano, quel romanzo che ha la presunzione di raccontare un po' tutta la storia americana dei tempi moderni ma presumo che ci siamo vicini, sicuramente molto vicini.
Una novità del 2017 che è destinata a diventare già da ora un classico moderno, designata a far parlare di se negli anni avvenire, come un esperimento letterario al momento senza eguali, soprattutto per il modo in cui certi temi vengono trattati.
🌑🌑🌑🌑🌓 (4.5/5)
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Alla prossima!
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Giordano
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